Al-Hayat Media Center: video sottotitolato in albanese – by Giovanni Giacalone

La casa di produzione di IS, la al-Hayat Media Center, ha rilasciato un breve filmato in arabo con sottotitoli in albanese, poco meno di tre minuti, dove viene esaltato il martirio di Abu Malik al-Tamimi, predicatore saudita riverito come “grande sapiente” nei ranghi di IS.Nel breve messaggio, oltre a glorificare il martirio, si fa esplicito riferimento all’Egira di Abu Malik verso l’Afghanistan e la Siria per intraprendere il jihad contro il nemico.

Un breve pezzo di commemorazione al predicatore saudita era già stato pubblicato il 20 maggio 2015 su Vijesti Ummeta Islamska Drzava, sito pro-IS bosniaco legato alla rete di Bilal Bosnic. [1]

Abu Malik al-Tamimi sarebbe rimasto ucciso intorno al 15 maggio 2015 a Sokhna, nei pressi di Homs, durante degli scontri tra IS ed esercito governativo siriano.

Poco meno di un mese prima al-Tamimi era stato inserito in un filmato nel quale IS trucidava trenta cristiani copti di nazionalità etiope sulle coste della Libia. [2]

Al-Tamimi si era laureato brillantemente presso la Imam Muhammad Bin Saud Islamic University a Riyadh ed era successivamente entrato nella famigerata polizia religiosa. Nel 2009 era partito per l’Afghanistan ed aveva combattuto a Kunar e Nuristan. In seguito si era trasferito in Siria dove aveva giurato fedeltà a IS diventandone esponente di spicco sia sotto il piano dottrinario che militare. Nel 2011 risultava essere il terzo jihadista più ricercato dal governo saudita.

E’ plausibile credere che il video, palesemente indirizzato a un pubblico albanese, abbia l’obiettivo di attirare il maggior numero di volontari verso la Siria in un momento in cui IS si trova in seria difficoltà a causa della campagna militare delle forze russe e quella della Coalizione.

IS è ben consapevole del fatto che al momento il numero più alto di volontari in ambito balcanico è fornito dal Kosovo (300 unità al massimo), mentre in Albania è in corso un processo nei confronti di Bujar Hysa e Genci Balla che rischia di attirare eccessiva attenzione a livello mediatico, con tutte le relative possibili conseguenze. In aggiunta sta iniziando il processo ad Almir Daci “Abu Biqlis al-Albani”, jihadista ex imam della moschea di Pogradec, legato alla rete Balla-Hysa, attualmente in Siria e apparso nel video “Honor is Jihad” dello scorso giugno.

Alcuni fattori chiave da tenere ben in considerazione sono:

  • La presentazione di un personaggio carismatico che fonde l’aspetto teologico-dottrinario con quello militare. Oltre ad essere considerato un grande sapiente uscito da uno dei massimi istituti religiosi sauditi, al-Tamimi condivideva spesso filmati di battaglie nelle quali prendeva parte in prima persona. La fusione tra sapienza religiosa e capacità militare è altamente considerata nel jihadismo e non a caso il profeta Maometto fu contemporaneamente maestro di fede e condottiero. E’ plausibile credere che lo scopo di IS sia quello di presentare una figura in grado di attrarre nelle proprie fila giovani in cerca di un ruolo e di un’identità che non riescono a trovare in un difficile contesto socio-economico come quello kosovaro.
  • Il costante utilizzo di termini come “Egira” (hixhretit), “martirio” (shehidllek) e “Jihad” (xihadit), con significati più che espliciti. Compare inoltre in più occasioni il termine “rrugen”, ovvero “strada”, “via”, sinonimo dell’arabo “sirat” di “sirat al-mustaqeem”, la “via dei giusti”, la “via di Allah” che viene nominata anche nella Fatiha, la sura “Aprente” del Corano.

[1] https://vijestiummeta.wordpress.com/2015/05/20/sehidio-sejh-ebu-malik-et-tamimi-enes-en-nesvan-rahimehullah/

[2] http://www.memri.org/report/en/print8592.htm