New Jersey ancora culla degli attacchi a New York? – by Giovanni Giacalone

La polizia di New York ha diffuso una segnaletica con nome e foto di un uomo ricercato per l’attentato di sabato notte, si tratta di Ahmad Khan Rahami, 28 anni, afghano naturalizzato statunitense, indicato come armato ed estremamente pericoloso.

L’ultimo indirizzo noto di Rahami è l’edificio di Elizabeth (New Jersey) dove oggi hanno fatto irruzione le forze di sicurezza, in prossimità del luogo dove sono stati rinvenuti gli ordigni, vicino la stazione dei treni. Secondo il Washington Post la famiglia Rahami vivrebbe e lavorerebbe in quell’edificio.

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Nella serata di ieri sono poi stati fermati cinque uomini a bordo di un suv nero carico di armi, tutti residenti a Elizabeth, mentre transitavano sul ponte di Verrazzano, che collega Staten Island a Brooklyn e pare fossero diretti all’aeroporto JFK.

Non è la prima volta che il New Jersey finisce al centro di indagini sul terrorismo: il 26 febbraio 1993, un furgone imbottito di esplosivo (miscela di nitrourea e gas idrogeno dal peso di circa 680 kg) veniva fatto detonare nel parcheggio di una delle due Torri, causando 6 morti e più di mille feriti.

L’attentato venne messo in atto da una cellula di terroristi islamici stabilitasi a Jersey City, con a capo il pakistano Ramzi Yusuf (nipote del leader qaedista Khalid Sheikh); gli altri membri del commando vennero identificati come Mahmud Abouhalima, Mohammad Salameh, Nidal Ayyad, Abdul Rahman Yasin e Ahmad Ajaj.

L’attacco fu pianificato da un commando di terroristi islamici, tra cui Ramzi Yusuf (capo del commando e “progettista” dell’attentato), Mahmud Abouhalima, Mohammad Salameh, Nidal Ayyad, Abdul Rahman Yasin e Ahmad Ajaj.

La cellula era anche stata fermata in un’occasione, sempre in New Jersey, da una pattuglia di polizia mentre viaggiava su un’auto col portabagagli pieno di armi mentre si dirigeva verso un poligono di tiro.

Il leader spirituale e ispiratore del gruppo venne identificato in Omar Abdel Rahman, noto anche come lo “sceicco cieco” a causa di una cecità dovuta a una forte forma di diabete.

Islamista egiziano, ex leader della Gamaa al-Islamiyya e della Jihad Islamica Egiziana (EIJ), Omar Abdel Rahman aveva predicato nella moschea As-Salam di Jersey City, dove erano spesso presenti alcuni membri della cellula, ma anche nella “al Farooq” di Atlantic Avenue e la “Abu Bakr” di Foster Avenue a Brooklyn. Lo “sceicco cieco” era riuscito ad entrare negli USA grazie a un visto rilasciato dall’ambasciata statunitense in Sudan, nonostante fosse nella lista nera del Dipartimento di Stato americano.

Il New Jersey, spesso indicato come “dormitorio” di New York, torna dunque ad essere una hub del terrorismo islamista sulla East Coast ed ora si teme che possano esserci altre cellule in procinto di attivarsi per compiere altri attacchi, come messo in evidenza anche dalla NBC, che parla di altre operazioni di polizia in corso sempre nella zona di Elizabeth.