03Feb/15

Muad al-Kasaesbeh: il pilota giordano arso vivo da IS – by Marco Lombardi

La fine di Muad al-Kasaesbeh, il pilota giordano catturato il 24 dicembre 2014, e la sua pubblicità farà discutere.Ovviamente tralascio la risposta reattiva all’evento – non perché di per sé inutile ma perché per sua natura affrettata e dunque potenzialmente poco efficace contro chi si combatte – per cercare di capire o, almeno, di mettere in fila alcuni punti: Continue reading

03Feb/15

Counterterrorism: combattere il terrorismo con la resilienza è possibile? – by Barbara Lucini

Modelli di risposta resilienti ad una crisi e modelli predittivi resilienti ad una minaccia.

Gli attentati terroristici che hanno colpito e sconvolto la Francia in questo inizio di nuovo anno possono essere analizzati secondo molteplici prospettive, dalle implicazioni geopolitiche o economiche, alle motivazioni sociali o psicologiche, o ancora al “fallimento” (sebbene sia preferibile parlare di “vulnerabilità”, ma questo concetto è ancora “tabù” in riferimento a scenari operativi di governo) delle politiche sulla sicurezza, di quelle sull’immigrazione e dei protocolli anti terrorismo. Continue reading

02Feb/15

The Islamic State (2015): il libro di IS che annuncia missili sull’Italia e recluta personale – by Marco Lombardi

The Islamic State (2015) è il libro a cura del califfato da poco pubblicato e al vaglio delle intelligence. Si tratta di 100 pagine di testo, in un inglese non perfetto, lanciato come EBook, con numerose informazioni su IS. Il volume è stato lanciato ail 15 gennaio da alcuni account twitter conosciuti e periodicamente “bannati”, poi rilanciato sui forum intorno al 20 gennaio e ripreso, oggi, da molti media occidentali.

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02Feb/15

Califfato e AQIM: service provider del Nord Africa – by Giovanni Giacalone

Martedì 27 gennaio un commando di jihadisti ha attaccato il Corinthia Hotel a Tripoli, di proprietà maltese e noto per essere frequentato da diplomatici e uomini di governo; almeno dieci i morti accertati, cinque libici, tre tajiki, un francese e un americano.

L’attacco è successivamente stato rivendicato dalla filiera libica dell’ISIS e sono state rilasciate anche le foto di due dei presunti terroristi, Abu Ibrahim Al-Tunsi e Abu Sulaiman Al-Sudani: come risulta evidente dai nomi, si tratterebbe di due elementi stranieri, un tunisino e un sudanese, due volontari della nuova internazionale del terrore. Continue reading

28Gen/15

The Islamic State. The risk of underestimating its power as a looming state actor – by Emilio Palmieri

The Islamic State (IS) is a shocking reality. Over the last year, it has been able to consolidate itself into a “state-like” manner as a result of the victory of the insurgency that erupted in the contested territorial area between Iraq and Syria after the departure of NATO and US forces and the struggle against the Assad regime respectively. Continue reading

20Gen/15

Back in the day: tutto cambia perché nulla cambi? L’attuale minaccia militante ha davvero mutato pelle? – by Emilio Palmieri

I recenti eventi di Parigi, per i quali le autorità francesi sono ancora in fase di orientamento in ordine ad ottenere un quadro quanto più chiaro ed esaustivo, mettono in evidenza un possibile paradosso. Diversi commentatori, analisti e anche rappresentanti istituzionali considerano l’attacco condotto dai fratelli Kouachi contro la redazione di Charlie Hebdo e da Amedi Coulibaly contro il supermarket kasher come manifestazione di una dinamica operativa nuova: individui “sociologicamente” occidentali, dopo un processo di radicalizzazione, si recano in aree dominate da strutture militanti (Stato Islamico in Iraq e Siria – ISIS, al-Qa’ida nella Penisola Arabica – AQAP), svolgono in queste zone attività operative, rientrano nei paesi d’origine e qui, unitamente ad un network limitato, conducono attacchi utilizzando le tattiche acquisite nel loro percorso militante. Continue reading

19Gen/15

Islam militante a Milano – by Giovanni Giacalone

Milano ha ricoperto un ruolo di primo piano in ambito islamico fin dall’inizio degli anni ’80 quando il capoluogo lombardo, in quanto maggior centro industriale d’Italia, divenne meta prediletta per migliaia di immigrati giunti in Italia dall’Africa settentrionale e dal Medio Oriente, andando così a predisporre le basi per il così detto “popolo delle moschee”. Diverse organizzazioni islamiche e numerosi esponenti dell’Islam italiano fanno oggi base a Milano, definita in più occasioni il “laboratorio dell’Islam italiano”.

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