Sabotaggio Treni Rovezzano: la pista anarchica, la “rivendicazione sospesa” e la strategia della lumaca – by Barbara Lucini

Lunedì mattina 22 Luglio, la circolazione dei treni sulla linea Firenze – Roma è stata sospesa a causa di tre roghi sviluppatisi presso la stazione di Rovezzano.Come sempre per questi eventi, è interessante analizzare la comunicazione che ne viene data da parte delle agenzie comunicative e dei mass media.

Perché anche questa volta emergono elementi utili, per comprendere come la notizia e quindi la costruzione dell’evento sia avvenuta grazie ai mass media.

Alcuni aspetti comunicativi in particolare meritano attenzione:

  • la palese urgenza di comunicare l’evento non solo da una prospettiva tecnica dando informazioni dell’accaduto e delle risposte immediate, quanto per ricercarne la causa e il colpevole
  • nello specifico dell’evento, la pratica giornalistica ha messo in atto una serie di comunicazioni e modalità informative specifiche atte a creare o supportare l’effetto carrozzone o bandwagon[1], spingendo quindi il grande pubblico verso una definizione univoca di quanto occorso, lasciando però aperte le interpretazioni. Difatti, la rivendicazione anarchica è stata definitiva con locuzioni e lemmi, che mettevano in evidenza l’apertura interpretativa e di percezione perdurata per i successivi due giorni, fino a eliminare la notizia dalle prime pagine dei giornali. La necessità di trovare la rivendicazione e un suo nesso con la pista anarchica, fin da subito indicata come uno dei possibili collegamenti con il sabotaggio, ha portato la comunicazione mediale ad utilizzare il termine rivendicazione associato a termini come “presunta, possibile, probabile” o verbi come “sembrare, apparire” e spesso a indicare la stessa parola fra virgolette esattamente come la locuzione del “sabotaggio anarchico”. Accanto a questa “probabile pista” emerge ora la possibilità di una talpa che abbia aiutato nel sabotaggio, ipotesi però ancora da verificare.
  • in questo ambito, i processi di framing, priming e naming[2], continuamente studiati da chi scrive anche in contesti più ampi come il crimine d’odio, hate speech[3] o estremismo generale necessitano un approfondimento per gli elementi sociolinguistici che emergono e che diventano sempre più necessari, per meglio comprendere le modalità comunicative giornalistiche di questi eventi, anche e soprattutto in considerazione degli effetti che esse producono nel grande pubblico. Un ulteriore campo di indagine rappresentato dalla comprensione di come le notizie si diffondono fra canali e strumenti comunicativi differenti, riguarda anche il rapporto fra mass media tradizionali (online e non) e social network, andando a sviluppare quello che può essere definito un effetto echo-chamber inter-sistema, andando quindi a coinvolgere piattaforme comunicative differenti, con “regole” comunicative diverse, ma con effetti nel pubblico molto simili fra loro

Analizzando ora l’evento da una prospettiva di minaccia interna, la prima fonte di “rivendicazione plausibile” è stata indicata in un testo apparso sul sito finimondo.org, riconducibile ad un gruppo afferente all’area anarchica e intitolato “La strategia della lumaca”.

Il testo presenta un livello metaforico e metacognitivo molto interessante e che può in effetti apparire come una rivendicazione di quanto occorso, soprattutto per alcuni elementi:

  • «Bisogna portare il panico alla superficie delle cose» è la frase incipit dell’articolo, che rimanda chiaramente a una strategia di promozione della paura e dell’instabilità
  • la foto scelta rappresenta un bacio sott’acqua: niente di più appropriato a livello stagionale e in linea con l’atto d’amore che attribuiscono a chi ha prodotto un tale evento e fra le righe interpretabile come chi ha a cuore il funzionamento dei servizi essenziali, quali le infrastrutture, nazionali
  • il collegamento con alcuni fatti che avevano luogo nella stessa giornata (Maria Soledad Rosas, due giorni dopo il diciottesimo anniversario della morte di Carlo Giuliani, la sentenza da parte del Tribunale di Firenze contro una trentina di anarchici)
  • il livello comunicativo anticipa e si sovrappone alle dichiarazioni dei tecnici e degli inquirenti sul posto: “Dopo i primi accertamenti, i responsabili della Rfi hanno dichiarato che «il principio d’incendio agli impianti che gestiscono la circolazione dei treni è stato causato da un atto doloso ad opera di ignoti».”
  • Viene anche anticipata la lettura più ovvia data dagli inquirenti e dai giornalisti, legittimando e andando a confermate quelle che erano le aspettative comuni: “Eh, lo sappiamo, lo sappiamo, che sbirri e giornalisti — abituati come sono o al mutismo dell’obbedienza o al coro del consenso — prenderanno queste nostre parole nientepopodimenoche per una «rivendicazione».”
  • vi è un duplice rimando all’instabilità e vulnerabilità nazionale associando l’alto livello di fragilità alla possibilità di essere fermati da una lumaca. Quest’ultima non è un animale scelto a caso o individuato dalla sua proverbiale lentezza, quanto esso rimanda ad un fatto riportato sempre sullo stesso sito da un articolo intitolato “Toccata e fuga” e presente con un link nello stesso testo. Il riferimento è a quanto accaduto il 30 Maggio a JR Kitakyushu, nel sud del Giappone quando le linee ferroviarie sono state interrotte a causa di una lumaca che è bruciata in uno dei contatti della rete elettrica. Questo simbolo animale viene poi collegato all’orso e alla sua sacralità presso le comunità di nativi americani. Un ulteriore passaggio si focalizza punti su M49 l’orso fuggito dal suo recinto allarmato in Trentino e causa da più parti di grandi contestazioni. Torna qui un tema caro a quest’area, quale quello dell’ambientalismo e per il quale si vedono potenziali connessioni con la costruzione della Tav e gli scontri passati e futuri che probabilmente avverranno. Un altro tema tipico dell’ambito è quello dell’internazionalizzazione dei movimenti affini, andando infatti a porre attenzione sugli eventi in Giappone.

Le indagini permetteranno di stabilire il nesso fra questi scritti e l’origine dei roghi.

Quello che è certo è che i testi qui ripresi, il cui primo risulta essere quello “considerato come rivendicazione del fatto di Rovezzano”, nella loro indeterminatezza e carica semiotica, ci lasciano con alcune certezze da considerare per il nostro più o meno immediato futuro, ovvero che la minaccia anarchica, estrema sinistra, estrema destra in Italia esiste ed esse non sono – come spesso si sostiene – le stesse minacce di trenta o quaranta anni fa.

Sono cambiate a livello organizzativo, ma soprattutto a livello comunicativo, andando quindi a mutare anche i codici linguisti e quelli interpretativi necessari per la comprensione del “prossimo passo”.

Una strategia che possa quindi essere efficace, per contrastare i livelli comunicativi e simbolici di ogni forma di estremismo, rende necessario un cambio e un adattamento resiliente ai nuovi codici linguistici e culturali che stanno sempre più emergendo.

[1] – Gavious, A. & Mizrahi, S. (2001) A continuous time model of the bandwagon effect in collective action, Social Choice and Welfare; Vol. 18, Issue 1;

– Nadeau, R. et. Al. (1993) New Evidence About the Existence of a Bandwagon Effect in the Opinion Formation Process, International Political Science Review; Vol. 14, Issue 2

[2] http://www.itstime.it/w/terrorismo-crimini-dodio-estremismo-o-by-barbara-lucini/

[3] https://www.facebook.com/ItstimeResearchCenter/photos/a.986757734680448/2378596125496595/?type=3&theater