Elezioni in Meclemburgo-Pomerania: le ragioni dietro “l’avanzata” del partito AfD – by Barbara Lucini

Meclemburgo-Pomerania è uno dei sedici Laender della Germania situato a Nord – Est del Paese con una vasta estensione geografica, ma una delle più basse densità abitative. La sua peculiarità è quella di includere nel suo territorio città come Stralsund e Wismar o le isole di Rügen o Hiddensee, tutte mete ad alta attrazione turistica (soprattutto per il turismo interno o dei Paesi nordici) e, vero soprattutto per Hiddensee, anche meta culturale per gli intellettuali mitteleuropei o per gli appassionati di questa cultura.Nel quadro generale l’attuale situazione socio – politica tedesca appara compromessa da un lato dalla crisi dei flussi migratori legata a doppio filo dagli accordi turchi (vedremo poi se questi saranno rispettati) e dall’altro dagli attacchi terroristici di Luglio.

Entrambi questi aspetti influiscono su un settore, quello turistico, che soprattutto nelle zone del Nord e del Sud del Paese rimane una importante risorsa economica. Il turismo infatti e il suo indotto sono una caratteristica anche del Laender del Meclemburgo-Pomerania, che ha scandalizzato con i suoi ultimi risultati elettorali.

Qui una precisazione è d’obbligo: il partito di destra AfD Alternative fuer Deutschland non ha vinto le elezioni come sostenuto da alcuni media italiani nel riportare la notizia, ma ha superato di quasi due punti percentuali, con un 20,8% il partito della cancelliera Angela Merkel, essendosi il CDU fermato ad un 19%.

Il vero vincitore di questa tornata elettorale è stato il partito SPD – Sozialdemokratische Partei Deutschlands con un 30,6% avversario ma non troppo della CDU-  Christlich Demokratische Union Deutschlands: è infatti impossibile dimenticare che la Germania a livello federale è governata da una “grande coalizione” ovvero da un numero pari di politici di SPD e CDU al governo.

Questo quindi dovrebbe essere un dato sul quale riflettere: l’SPD è uno dei partiti politici più grandi e longevi al mondo, che ha origine nel mondo sindacale e operaio di una Germania che ha fatto dell’industria pesante un suo simbolo internazionale.

Come spesso accade però, l’opinione pubblica influenzata da una cronaca giornalistica selezionatrice (in questo caso sia nazionale sia tedesca) ha registrato un solo dato: l’avanzata di un partito tedesco di estrema destra, invocando, in modo poco sottaciuto, la presenza di un altro fantasma (di orientamento diverso) che si aggira per l’Europa.

Analizzando, seppur brevemente alcuni dati informativi, si comprende che l’esito di queste elezioni, così come di quelle inglesi per il referendum sulla Brexit, non deve mostrare nessuna sorpresa: dietro alle scelte elettorali risiedono situazioni sociali e scontento che sono, loro sì, radicate e continuamente influenzate dagli incessanti allarmi provenienti da una mala gestione delle tematiche pressanti quali la minaccia terroristica e i flussi migratori.

La maggior parte dei media tedeschi concorda nel sostenere che la campagna elettorale del partito AfD è stata interamente focalizzata sulla tematica immigrazione e le minacce che da essa derivano per la stabilità dell’unità nazionale, asserendo ancora di più che l’ostilità verso l’accoglienza degli immigrati è rappresentata da un numero esiguo di elettori per lo più anziani.

Altre fonti stabiliscono invece che il profilo tipico dell’elettori dell’AfD è rappresentato da giovani uomini delusi.

E’ innegabile comunque che al suo interno e dopo una breve analisi, l’AfD rimandi ad alcune modalità di narrazione politica tipica di partiti conservatori, negando per esempio i matrimoni gay o volendo fermare gli studi sulle energie rinnovabili. Leggendo infatti il primo manifesto stilato per l’inizio della loro campagna elettorale, più che di alternativa per la Germania si tratta di una sorta di recessione in un passato fine anni ’80 inizi degli anni ‘90 forse percepito più sicuro e stabile soprattutto a livello lavorativo: non dimentichiamo inoltre che molte criticità sono emerse in Germania dalla necessità per alcune tipologie di pensionati di proseguire il lavoro con i cosiddetti mini job finalizzati all’integrazione di una pensione base.

La questione centrale però è la divisione, abbastanza netta a livello nazionale, della società civile in due parti: una rappresentata dai sostenitori di partiti politici come l’AfD e ancora più estremi movimenti come Pegida; un’altra che include gli estremisti di sinistra, favorevoli all’accoglienza di immigrati e tendenzialmente vicini a partiti come il Die Grünen – i Verdi (anche se con i Verdi si apre un discorso altro dovuto a qualche scambio intercorso fra questo partito e l’AfD).

In questa contrapposizione sociale – mai dichiaratamente esplicitata, ma comunque presente- rimangono alcune questioni che nei prossimi mesi saranno cruciali per le elezioni federali previste per il 2017, con ricadute importanti anche sui temi della sicurezza.

Un documento molto interessante per comprendere la relazione fra questione migratoria e l’ultima votazione è quello intitolato Flüchtlinge in Mecklenburg-Vorpommern – Rifugiati in Meclemburgo-Pomerania e organizzato con 20 domande e 20 risposte fra le quali “Perché così tanti profughi hanno uno Smartphone?” o ancora “ Perché molti di loro sono in prevalenza uomini?” segni evidenti che si cerca di dare una spiegazione a un fenomeno che viene per lo più subìto da una certa parte della popolazione impreparata nella contestualizzazione e gestione degli effetti dei flussi migratori.

Come detto il tema dell’immigrazione è stata la principale tematica della campagna elettorale dell’AfD e se qualcuno sostiene che la questione si stia amplificando chiedendosi dove sono i rifugiati, dall’altro lato la situazione appare compromessa considerando che non passa giorno senza proteste o incendi davanti ai centri di accoglienza.

Stessa situazione per l’altro tema caldo – il terrorismo islamico  – e le continue minacce come quella ricevuta telefonicamente il 06 settembre di un allarme bomba in un hotel a cinque stelle a Lipsia, Sassonia.

Se è possibile trovare una motivazione sociologica agli attentati occorsi a Luglio, non bisogna stupirsi nemmeno di questa minaccia considerando che la Sassonia confina con la Polonia e la Repubblica Ceca e che in passato è stata una delle regioni DDR. Gli stessi confini peraltro tanto contestati da partiti come AfD o movimenti come Pegida per la loro porosità, senza dimenticare che in quello spazio geografico sono possibili molti contatti con l’est Europa e le tratte di terrorismo ad esso collegate.

Gli esiti delle elezioni in Meclemburgo-Pomerania e “l’avanzata” del partito AfD non devono quindi meravigliare, perché in realtà si situano proprio all’interno di un quadro instabile sia dal punto di vista politico sia per la sicurezza interna.

Una parte di cittadini sta esprimendo da vario tempo (circa 7 anni) bisogni che non dovrebbero essere demonizzati, ma analizzati e compresi pena il rischio di vedere nascere sempre più partiti come AfD o altri movimenti molto più estremisti, che giocano un ruolo di surrogato per le risposte che si stanno cercando e soprattutto incarnano sempre più l’immagine di una alternativa o di un partito di protesta, di novità mascherate.

Resta quindi evidente l’incapacità generalizzata di rispondere a problemi sociali con strumenti politici nel senso più alto del termine ovvero intesi come amministrazione sensata della cosa pubblica e non la mera competizione fra figure politiche e il loro potere personale.