IS e la guerra ibrida: “Indeed the Polytheists are Filth” – by Marco Maiolino

L’importanza dello strumento comunicativo all’interno della strategia utilizzata dallo Stato Islamico è sottolineata nell’analisi fornita da ITSTIME, ciò che invece è necessario evidenziare nuovamente, è la funzione strategica di tale strumento che, pur essendo estremamente flessibile e utilizzato con versatilità, mantiene alcune traiettorie fondamentali.Tali traiettorie possono essere ricondotte a: la weaponisation of information, prendendo in prestito un termine che definisce uno dei tre pilastri della strategia russa nel combattere la guerra ibrida, ossia l’utilizzo della comunicazione come arma (elemento che si è palesato ampiamente per esempio durante e a seguito degli eventi di Parigi); il reclutamento, operato all’interno del vastissimo bacino di reclute potenziali che rende il Califfato capace di praticare l’Open Source Warfare; e la legittimazione identitaria (dell’unico stato islamico), ideologica (la narrativa) e operativa (le azioni).

Una recente pubblicazione del Califfato, inquadrata all’interno del contesto sopra descritto, risulta essere di particolare interesse in termini analitici.

“I Politeisti non sono che Impurità” è la trascrizione e traduzione in italiano di un audio rilasciato dal centro mediatico del governatorato del Najid, ossia l’area di influenza IS in Arabia Saudita, il 12 ottobre 2015.

Tale disseminazione attacca i musulmani sciiti definendoli come miscredenti e politeisti, identificandoli come impurità. Questo messaggio conferma la frattura e il conflitto tra la corrente sunnita e quella sciita musulmane.

L’audio originale, in arabo, è caratterizzato in termini strategico-comunicativi da una doppia valenza (che ben si collega con i principi fondamentali espressi in precedenza): indottrinante e radicalizzante.

Il valore indottrinante si manifesta come legittimazione, di fronte all’audience di riferimento, della superiorità dell’ala sunnita (matrice dell’ideologia di Daesh) al di sopra di quella sciita e del consecutivo danno recato da quest’ultima all’intero popolo musulmano: «La storia dei rawāfid (sciiti) testimonia che essi, in ogni tempo, hanno insidiato la marcia e spesso tradito la buona fede del popolo musulmano».

Il valore radicalizzante, invece, si manifesta chiaramente con l’incitamento dell’audience a combattere il “demonio” sciita, responsabile di svariati: «crimini commessi ai danni del popolo dell’Iraq, dello Sham e dello Yemen, permetteteci però di illustrare le loro malefatte nella Penisola Arabica, la Penisola di Muhammad, pace su di lui. L’uccisione mirata di pellegrini sunniti».

Un nemico, quello sciita, che si manifesta materialmente e strategicamente nei diretti avversari di IS in Iraq e Siria: gli iraniani, i siriani legati ad Assad e gli hezbollah libanesi.

Se il messaggio risulta essere molto ben calibrato per il target saudita, rinomata enclave dell’Ahl as-Sunna, la sua trascrizione e traduzione in italiano rivela una ulteriore valenza strategico-comunicativa, calibrata, questa volta, su un’audience diversa dagli arabi sauditi della penisola arabica.

Ora, la geografia è l’Italia, l’audience di riferimento il bacino di reclute potenziali presenti sul territorio italiano o comunque in grado di comprendere la lingua italiana (oltre agli individui già radicalizzati) e il valore è, oltre a legittimazione e incitamento, il reclutamento di nuovi sostenitori potenziali.

Tale processo di attrazione risulta essere estremamente interessante. Il messaggio sembra molto semplice, troppo semplice per poter essere diretto a una audience già parzialmente inserita all’interno di un percorso di radicalizzazione, forse si riferisce a dei “novizi” di tale percorso, e si manifesta con uno slogan basilare, che emerge marcatamente dal testo della trascrizione: “Scegli Sunnita e rigetta Sciita”.

D’altronde la richiesta da parte di IS, ai suoi “cavalieri mediatici”, di incrementare gli sforzi comunicativi con l’obiettivo di realizzare la loro missione ultima, l’egira verso lo stato islamico, è urgente ed è stata recentemente riaffermata.

Polit2