L’assassinio del deputato britannico Amess in una chiesa dell’Essex – by Tiziano Li Piani

Lo scorso Venerdì 15 Ottobre, alle ore 12 circa, il deputato Sir David Amess è stato assassinato  nella Chiesa metodista Belfairs in Leigh-on-Sea1. L’assassino è un cittadino britannico di origini somale armato di coltello e l’attacco è stato presto classificato dalla Polizia come atto di ‘terrorismo’ religioso motivato da radicalizzazione islamista. Già nel 2014, nell’ambito di un progetto denominato Operative Guidelines for the Protection of Places of Worship, veniva creato in Italia il database I.T.A.W., affinché raccogliesse e rielaborasse in forma parametrizzata tutti gli attentati terroristici di matrice islamica perpetrati in chiese cristiane nel mondo. Il database è stato utilizzato per condurre analisi del rischio e per mappare la vulnerabilità di target religiosi in Europa rispetto ai probabili effetti di attentati in luoghi di culto2. Purtroppo, alcuni scenari che sono emersi da questa analisi si sono rivelati anticipatori di eventi e dinamiche terroristiche che hanno progressivamente coinvolto luoghi di culto anche in Europa3. Sebbene la fattispecie dell’attentato di cui allo scorso venerdì esuli dalla classica tipologia di attacco diretto ad esponenti cristiani in luoghi di culto (siano essi il prete o semplicemente i fedeli partecipanti) e sia inequivocabilmente legata anche al ruolo ‘politico’ della vittima, alcune delle caratteristiche salienti degli scenari cd ‘ad arma bianca’ costruiti durante il progetto sono ancora utili per un rapido confronto e per delineare alcune traiettorie affini all’evento della passata settimana4. Innanzitutto, gli scenari ad arma bianca condotti in Chiese sono generalmente temporaneamente collocati nel periodo in cui la funzione religiosa viene svolta all’interno dell’edificio. Analogamente, il deputato è stato ucciso mentre teneva il consueto comizio-incontro con la sua comunità presso la chiesa metodista dell’Essex. Quella di incontrare una volta alla settimana l’elettorato delle proprie circoscrizioni è consuetudine in Inghilterra, e la ricorrenza potrebbe aver costituito un elemento di vulnerabilità equivalente a quello della celebrazione della Messa, scandita da definita e nota periodicità nella settimana e nel giorno. Non stupisce che l’attento in Essex sia stato quindi condotto in pieno giorno, durante l’evento organizzato. La categoria di scenari ‘Attacchi ad arma bianca’ manifesta queste caratteristiche di temporalità, ovverosia di svolgersi prevalentemente durante la settimana e preferibilmente in orari diurni. Il bisogno di una chiara visuale o il vantaggio logistico di una probabile minore affluenza infra-settimanale spiegano solo parzialmente questa ricorrenza. Piuttosto, è possibile che questa sia legata alla psicologia dell’attentatore, o meglio al legame psicologico che l’attentatore instaura con la propria vittima attraverso il coltello che usa per colpire. La connessione psicologica spiega molto e potrebbe giustificare questa configurazione più ‘intimista’ quando viene utilizzata un’arma come un coltello, ricercata e individuata in piccoli ‘eventi’ piuttosto che in grandi affollamenti. Tra i possibili scenari di attentati ad arma bianca in luoghi di culto, nel nostro database veniva fatta una distinzione in due sottocategorie, a seconda del numero di partecipanti coinvolti nell’operazione. Quando partecipano due o più attentatori, un certo livello di sofisticazione viene riconosciuto nella dinamica dell’attentato, ovverosia nella serie di azioni che lo precedono e lo seguono. Gli attentati condotti da ‘lone wolve’ possono essere perpetrati sul volgere del termine o principiare della liturgia religiosa; in questo caso vengono compiuti più frequentemente all’esterno dell’edificio, quando i fedeli stanno lasciando od entrando in Chiesa. Invece, quando l’attentato viene eseguito durante lo svolgimento della Messa, lo scenario più frequente prevede che l’attentatore si faccia strada tra i fedeli che può attaccare, anche quando il fine ultimo dell’attentato è ancora più simbolicamente rappresentato dal prete all’altare. Questa è purtroppo una ricorrenza frequente, che presenta una affinità significativa rispetto alla dinamica dell’attentato dello scorso venerdì, quando il deputato è stato specificatamente colpito in ‘medias res’. In questo caso, il politico ha conferito la funzione ‘sociale’ all’edificio che lo ospitava, come il prete rappresenta l’intermediario di Cristo durante la celebrazione religiosa. Sul motivo che abbia condotto l’attentatore ad addestrarsi e prepararsi per uccidere Sir. Amess, la polizia sta ancora indagando. E` una sfida difficile, perché richiede di comprendere anche il percorso di radicalizzazione, sempre all’intersezione tra la congiuntura economica-sociale e la dimensione psicologica personale-educativa dell’attentatore. Questa è ancora una volta esplicitata nella scelta dell’obiettivo tanto quanto in quella dell’arma, come altresì dimostrato dai 10 fendenti inferti sul corpo del deputato. Le posizioni anti-abortiste, la vicinanza alla comunità ebraica, il simbolismo di una vita cristiana (padre di 5 figli, devoto fedele), possono aver contribuito alla scelta di tale vittima per l’attentatore5.

Certamente, la componente psicologica ha un ruolo preminente in questa tipologia di attentati. Negli scenari di attentati in chiesa, è verosimile riconoscere attentatori che siano diagnosticati come mentalmente instabili e, da svariati interrogatori in similari occasioni, emerge frequentemente la necessità psicologica nell’attentatore di sperimentare cosa significhi uccidere un nemico della propria fede, o più genericamente un essere umano, per quanto idealizzato e ammantato di una dimensione simbolica, quale veicolo del percorso di radicalizzazione. Tuttavia, anche la variabile meramente ‘opportunista’ di un obiettivo facile, esposto e quindi vulnerabile per quanto già detto deve essere valutata nell’ambito delle indagini e root cause analysis. Infatti, solo la decodifica integrata del percorso di radicalizzazione, delle ricadute sul comportamento della rappresentazione ideologica del target e dell’arma alla luce di una forma di agire umano automatizzato come risultato di una radicalizzazione compiuta, consente la previsione delle configurazioni della minaccia terroristica e del possibile effetto “resilienza” dell’obiettivo finale. Nell’ottica di completare accurate analisi di scenario, la semplicistica adozione di ‘guardie a sicurezza ai deputati’, come già più volte sollecitato in questi giorni da numerosi esponenti del Parlamento inglese, non rappresenta necessariamente una pratica efficace rispetto alla riduzione del rischio, ovverossia alla possibilità di prevenire e mitigare gli effetti di un attentato nei luoghi di culto.

 

  1. Reuters: British lawmaker stabbed to death in “terrorist incident” (October 16, 2021).
  2. Li Piani T. Threat assessment and vulnerability mapping for sensitive buildings against terrorism in urban environments. Secur Terror Soc. 2021;1(13):60.
  3. BBC News: France attack- Three killed in “Islamist terrorist” stabbings (29 Oct. 2020).
  4. Li Piani T. Quantitative Assessment of the Mechanical Input for Terrorist Attacks to Soft Targets in Highly Urbanized Settings, based on the Behavioural Analysis of the Input Carrier. In: Quarterly Journal of the Italian Society for International Organization. ; 2020:24.
  5. Li Piani T. Local Trends and Global Dynamics of Religious Terrorism in Africa. NATO Def Coll Found Pap. 2019:10.