L’attacco a Buffalo e l’eredità tattica di Tarrant – Federico Borgonovo e Marco Zaliani

Il 14 maggio 2022 si è verificato un nuovo episodio di attacco terroristico di matrice razziale e di estrema destra negli Stati Uniti. In questo caso l’attentatore, il diciottenne dello stato di New York Payton Gendron, ha percorso in macchina il tragitto fino a un supermercato di un quartiere a maggioranza afroamericana di Buffalo per poi aprire il fuoco con un fucile automatico Bushmaster XM-15 uccidendo 10 persone e ferendone altre 3. L’episodio presenta numerose similitudini con precedenti attentati della stessa matrice, in particolare con quello di Brenton Tarrant del 2019 in due moschee di Cristchurch in Nuova Zelanda. Gli elementi comuni con il modus operandi di Tarrant sono molteplici ma emergono anche profonde differenze:

  • Gendron ha condotto l’attacco durante una diretta, in questo caso non su Facebook ma su Twitch. Possiamo osservare l’evoluzione dell’eredità operativa di Tarrant. Una volta stabilita la modalità i successori di Tarrant l’hanno poi applicata a piattaforme nuove e più congeniali, in questo caso da Facebook si è passati a Twitch.
  • Come Tarrant ha pubblicato un manifesto di oltre 180 pagine all’interno del quale delinea i dettagli sulla sua persona, le motivazioni che lo hanno spinto a compiere l’attacco e i dettagli operativi dello stesso. Il manifesto di Gendron è in realtà una riproposizione del Great Replacement (74 pagine) all’interno del quale viene posta molta meno enfasi sull’ideologia lasciando molto più spazio alla parte tattica (armi e equipaggiamento). L’ossessione per le armi e gli aspetti tattici sono di fatto la componente maggioritaria del manifesto.
  • La conduzione dell’attacco si caratterizza dall’estrema precisione nella scelta delle vittime. Come fece Tarrant a Christchurch, Gendron ha selezionato il luogo dell’attacco sulla base della forte presenza di afroamericani. Come si può dedurre dal manifesto, infatti, Gendron attribuisce a ebrei e afroamericani la responsabilità del degrado della società occidentale odierna e del conseguente attacco alla “razza bianca”.

Come si può osservare dal video della diretta (ormai caricato e diffuso su diversi social) prima che venisse interrotta, Gendron colpisce solo ed esclusivamente persone di colore. Quando poi si avvicina a una persona nascosta dietro una cassa, dopo averne constatato l’etnia bianca non apre il fuoco e sembrerebbe addirittura chiedergli scusa “sorry!!”. A partire dal manifesto e dai contenuti online diffusi da Gendron è possibile ricostruire il quadro di radicalizzazione che ha portato il diciottenne a compiere l’attentato. La figura di Tarrant viene citata più volte da Gendron nel manifesto come vero e proprio esempio da seguire insieme ad altri simili attentatori estremisti di destra come Anders Breivik, Dylann Roof e Luca Traini. Secondo le sue stesse parole, il periodo del primo lockdown dovuto alla pandemia da COVID-19 è stato quello che ha maggiormente influenzato la sua radicalizzazione sui temi dell’estrema destra. Radicalizzazione che sarebbe avvenuta sulle popolari imageboard 4chan e 8chan, in particolare sul board denominato /Pol/ (Politically Incorrect). Tali piattaforme sono negli anni diventate terreno fertile per narrative antisemite e di estrema destra a causa della sempre maggiore censura adottata dalle piattaforme social più conosciute che ha costretto molti utenti estremisti a cercare “luoghi” online dove esprimere liberamente le proprie idee e ideologie. La permanenza forzata in casa dovuta alla pandemia si riconferma quindi un fattore scatenante di notevole importanza, soprattutto se unita alla sfera online. Come nel caso di altre correnti collegate all’estrema destra (ad es. Incel), la componente online della radicalizzazione funge da acceleratore di ideologie estremiste e può sfociare in atti violenti. Infine, Il cosiddetto Terrorgram, community accelerazionista su Telegram ha immediatamente “santificato” Gendron accostandolo a quelle stesse figure mitiche citate nel manifesto.