Il fenomeno della radicalizzazione islamista in atto in Albania è chiaramente collegato all’infiltrazione wahhabita in determinati ambiti della società albanese, considerati “sensibili” alla propaganda estremista, dove le condizioni socio-economiche sono particolarmente critiche, nonché dove le istituzioni faticano ad arrivare. Continue reading
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Francia, poliziotto ucciso: omicidio o attentato? – by Alessandro Burato
Due poliziotti morti e il loro figlio incolume è il bilancio di ciò che è avvenuto a Magnanville, nel dipartimento delle Yvelines. Un ufficiale di polizia, il vice-comandante della polizia giudiziaria Jean-Baptiste Salvint, di rientro a casa, è stato raggiunto da nove colpi di pugnale da un killer che, barricatosi in casa, ha ucciso anche la moglie dell’ufficiale, anche lei appartenente alle forze di polizia, prima di essere freddato dalle forze speciali. Continue reading
Orlando e la strage di Omar Mateen – by Marco Lombardi
Orlando e la strage di Omar Mateen è l’evento più rilevante di questi anni che apre una serie di interrogativi, i più ancora senza risposta. Continue reading
Nuova pubblicazione “The Secret of Attraction : ISIS Propaganda and Recruitment”
Sono stati pubblicati i contributi raccolti durante la conferenza “The Secret of Attraction: ISIS Propaganda and Recruitment”. Continue reading
Le “no-go zones” europee: tra luoghi di concentrazione etnica e movimenti fondamentalisti islamici – by Alice Cappello
L’arresto di Abdeslam Salah e in generale gli avvenimenti dello scorso marzo a Bruxelles, hanno rimarcato la problematica delle comunità islamiche e della ghettizzazione etnica.
Salah infatti, è riuscito a nascondersi a Bruxelles per ben quattro mesi dopo l’attentato di Parigi (novembre 2015). Un periodo che sembra paradossalmente lungo. Ci si chiede come sia stato possibile che l’intelligence e le autorità belghe, non siano riuscite a farsi carico di un problema la cui soluzione era evidentemente sotto ai loro occhi. Questo fatto, unito agli attentati di Bruxelles, pone Molenbeek, quartiere a ovest della città, in una situazione scomoda: quanta attenzione e quali politiche e interventi sono da effettuare in zone a così alta concentrazione etnica (in particolare di matrice islamica)? Ma soprattutto, quali sono le comunità islamiche più rilevanti e dove agiscono quelle più radicalizzate?
Inspire, Terrorism & Crisis Management: are we analysing natural calamities or terrorism? – By Barbara Lucini
In the last issue of Inspire (Spring 2016), an interesting article by Muhammad As-Sana’ani was released, comparing natural calamities and terrorism. The article raises crucial points, giving a new perspective on counterterrorism, showing for the first time an interest in the possible relationship between the crisis management approach and its strategies and terrorism acts. Continue reading
Aereo Egyptair caduto: altro colpo della propaganda del Daesh?
Copione che si ripete avendo imparato come fare meglio? L’incidente dell’airbus della Egyptair, scomparso questa notte, il cui relitto è stato avvistato al largo dell’isola di Karpathos fa riecheggiare l’episodio avvenuto in Egitto, il 31 ottobre 2015, quando un aereo di linea russo è stato abbattuto nei cieli del Sinai dall’esplosione di una lattina lasciata sotto il sedile, causando la morte di 224 passeggeri. Continue reading
Terroristi a Bari: la catena Afpak, i rifugiati e le minacce all’Italia – by Marco Lombardi
Gli arresti di oggi a Bari sono importanti e interessanti: ci stiamo lavorando. Ma già sono possibili alcune considerazioni anche in relazione ai fatti di queste settimane. Continue reading
Negli occhi del rifugiato: l’inconsapevolezza dell’Europa, e il racconto di chi fugge – by Gabriele Mori
Lo studio del terrorismo è il nostro modo per fargli guerra. Non è l’unico mezzo per annientare la piaga, ma è il nostro. Nel farlo abbiamo spesso analizzato i comportamenti dei carnefici; ma oggi vogliamo porci nei panni delle vittime. Continue reading
La cellula degli Imishti – by Giovanni Giacalone
Lo scorso 16 aprile Samet Imishti veniva condannato da un tribunale kosovaro a sette mesi di reclusione, con aggiuntiva multa di euro 800; il soggetto in questione è accusato di aver fatto propaganda a favore dell’ISIS sul proprio profilo Facebook e attraverso un gruppo denominato “Me ose, pa tu, Hilafeti eshte rikthy” (Con te o senza di te il califfato è ritornato), da egli gestito. Continue reading
La Grande Rete del terrorismo jihadista e l’Italia – by Nicolò Spagna
Fin da quando il cuore dell’Europa è stato colpito, con gli attacchi alla capitale parigina e successivamente con Bruxelles, i riflettori si sono spostati quasi immediatamente sull’Italia. La macchina della propaganda jihadista di Daesh ha più volte etichettato l’Italia come target privilegiato, infatti proprio in uno degli ultimi video rilasciati dall Alwa’ad Media Production, vengono minacciate Roma, Londra e Berlino ponendo alla base frasi proselitistiche con il fine di smuovere i seguaci e spronare all’azione: “Combatteteli, Allah li punirà attraverso le vostre mani”. Continue reading
Dabiq 14: la propaganda dopo Bruxelles – by Alessandro Burato
È di pochi minuti fa la diffusione del quattordicesimo numero di Dabiq, la rivista del Daesh, atteso per vedere come i recenti attacchi di Bruxelles sarebbero stati ripresi dalla propaganda. Tutta la premessa del nuovo numero, infatti, è dedicata agli attentati avvenuti il 22 marzo nella capitale belga. Ritorna il tema trattato anche nei video di rivendicazione che si sono moltiplicati l’indomani degli attentati: “Flames ignited years ago in Iraq have now scorched the battleground of Belgium […] Paris was a warning. Brussels was a reminder.” Continue reading