Gli entusiasmi troppo facili per la Primavera Araba si sono raffreddati e già si guarda alla stagione invernale. Queste ultime ore hanno rallentato forse di un tempo il succedersi delle stagioni, considerato che dalle elezioni del 7 luglio in Libia emerge una vittoria della coalizione moderata dall’ex premier del Cnt Mahmoud Jibril. Ma si tratta di una vittoria limitata agli 80 seggi riservati ai partiti e, dunque, aperta soprattutto alle insidie dei 120 eletti nei seggi indipendenti. Non mi stupirebbe da qui un rilancio dei Fratelli Musulmani: se tra i partiti ci si aspetta una trentina di donne elette, tra gli indipendentisti solo una e questo potrebbe essere indicatore di un atteggiamento più radicale. In ogni caso il Paese, che conferma l’impronta laica del Colonnello concretizzata anche nella repressione dei movimenti più radicali, è frammentato in una miriade di rivalità tribali e claniche che rendono assai incerto un indirizzo nazionale coeso.
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