Negli ultimi anni, in particolare successivamente agli attacchi terroristici dell’11 settembre 2001 e di quelli avvenuti sul suolo europeo, l’attenzione degli studiosi è stata rivolta a comprendere le nuove caratteristiche del terrorismo internazionale. Più recenti, invece, gli studi inerenti ai processi di radicalizzazione, ovvero i meccanismi attraverso i quali gli individui cambiano i loro atteggiamenti adottando un comportamento potenzialmente deviante ancorato a un’ideologia radicale o estremista. Questi ultimi si concretizzano – in ultima istanza – attraverso il reclutamento all’interno di organizzazioni o gruppi estremisti che utilizzano la violenza per raggiungere degli obiettivi di tipo sociale, politico o di destabilizzazione del contesto nel quale operano. Sebbene il radicalismo non possa essere considerato un sinonimo di “terrorismo”, il processo che spinge gli individui ad abbracciare delle ideologie di stampo radicale è di fondamentale importanza in quanto rappresenta il primo e cruciale passo verso l’estremismo violento.
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“Nessun luogo è lontano” – 22 e 24 agosto 2014
Partiamo dalla Libia, il cui spazio aereo è stato chiuso a causa dell’escalation degli scontri tra le forze dell’ex generale Khalifa Haftar e le milizie filo islamiche. Ne parliamo con la giornalista freelance Nancy Porsia. Con Roberto Aliboni, consigliere scientifico dell’Istituto Affari Internazionali. A seguire un focus sulla strategia comunicativa di Isis con Marco Lombardi, responsabile del centro di ricerca ITSTIME, e docente di Sociologia e Gestione delle crisi e dei rischi della comunicazione all’Università Cattolica di Milano. Poi andiamo in Kosovo, dove Nato e forze di sicurezza nazionali sono impegnati in un’operazione anti-terrorismo, dopo l’ondata di arresti di kosovari sospettati di essere combattenti di Isis in Siria e in Iraq. Con Nate Tabak, caporedattore di Prishtina Insight.
L’intervista a Marco Lombardi
L’intera puntata è ascoltabile qui
Marco Lombardi su La Provincia di Varese: “Non mi aspetto sconti ma un salto di qualità“, 23 agosto 2014.
Intervista di Marco Lombardi ad Adnkronos
Roma, 22 ago. (Adnkronos) – Jiadisti in casa nostra. Anche il nostro Paese è diventato un “punto logistico per gli jiadisti”, particolarmente per quelli che “arrivano dai Balcani per la Siria”. Della preoccupante realtà parla all’Adnkronos Marco Lombardi, docente all’Università Cattolica di Milano, dal 2008 membro, tra gli altri incarichi, dell’ European Expert Network on Terrorism Issues promosso da Federal Police e dal Centre for Terrorism and Counterterrorism.
Articolo di Fausto Biloslavo pubblicato il 21 agosto 2014 su Il Giornale. «Prossimamente temo che cadranno altre teste, purtroppo non solo in senso figurato. Tutti gli ostaggi sequestrati in Siria, compresi quelli italiani, sono ad alto rischio perché possono diventare oggetto di rappresaglia dello Stato islamico».
Dall’Iraq alla Siria all’Iraq: ISI, ISIS/L, IS. – by Marco Lombardi
Gli eventi che squassano queste settimane di agosto trovano ragione logica e conseguente nel processo di rilancio jihadista degli ultimi due anni, con protagonista al Baghdadi e il suo ISI – ISIS/L – IS.
Pakistani women and jihad: a new dangerous trend – by Maria Alvanou
Pakistani women and jihad: a new dangerous trend by Maria Alvanou – The recent suicide attack and bombing against the return of Benazir Bhutto have brought Pakistan in the spotlight. Unfortunately this tragic incident highlights the radicalization process taking place in the country. What is quite surprisingly is that the jihadi socialization mechanisms have started to include women too. Radicalized women in Pakistan are increasingly being used by jihadist groups to promote their extremist cause. This year, women from the Jamia Hafsa seminary wearing burqas protested in front of the Lal Masjid (the “Red Mosque”, known for training and funding the holy warriors of the Afghan jihad), seem to be the off start of an alarming and dangerous trend.
Il Sesto Anniversario del Nine Eleven e il ritorno di Osama Bin Laden? – by Marco Lombardi
Come ci si poteva aspettare la campagna mediatica per il Sesto Anniversario del Nine Eleven è puntualmente cominciata: un trailer di annuncio del video prossimo proprio con Osama starring (trailer che viene diffuso dai media occidentali per la consueta pubblicità); il video di 26 minuti e 27 secondi intitolato “The Solution” per il 7 settembre e, ancora oggi 11 settembre, un nuovo regalo di Osama, che ci partecipa il testamento di uno dei kamikaze al WTC: tal Abi Masa’ab Walid al Shahri.
Attacchi a Londra, Glasgow e Marib – by Marco Lombardi
Londra, Glasgow, Marib: gli ultimi giorni di giugno e i primi di luglio 2007 sono resi drammatici e tragici da alcuni attacchi terroristici sventati, riusciti parzialmente e riusciti come previsto. Che cosa sta accadendo? ITSTIME – Italian Team for Security, Terroristic Issues & Managing Emergencies, che in Università Cattolica studia il terrorismo, propone una lettura che sembra confermare le analisi condotte in questi anni.
Palestinian Women Suicide Bombers – by Maria Alvanou
Palestinian Women Suicide Bombers: The Interplaying Effects of Islam, Nationalism and Honour Culture a new paper by Maria Alvanou, published for the Strategic Research and Policy Centre, National Defence College, IDF – Tel Aviv. In the context of wars and conflicts, women have tended to be classified within the single category “women and children”, as the “vulnerable” victims who suffer under violence with no means of defence. But women are not necessarily always vulnerable and on the contrary they have been actively engaging in many armed conflicts around the world, playing their own part in warring throughout history.
DOWNLOAD : Alvanou_Palestinian_Women
The right to compensation for victims of terrorist attacks in italian legislation – by Maria Alvanou
Since the ‘80s and onwards, the crime victim received particular attention in criminal policy and subsequently also in criminal legislation. This led to legislation protective regarding possible adverse impacts of criminal proceedings and supportive regarding compensation of material and immaterial losses caused. During the ‘70s, terrorism- then found mostly in the form of national, separatist and political terrorism- started to trouble European countries. The policy response was more or less restricted to tailoring police and criminal procedure laws to the new demands placed on law enforcement. It was only after the attack on the World Trade Center on 9/11 with its devastating consequences for civil society and the extreme toll on human lives, that more attention has been devoted to the question of how victims of terrorist attacks can be better accommodated. This process has been accelerated by the terrorist acts in Madrid in 2004 and London in 2005.