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Rapporto:Twitter e jihad: la comunicazione dell’Isis

Social Media, video, riviste digitali, radio locali, pamphlet e manifesti: Isis si è dimostrato capace di adattare la sua strategia di comunicazione per rafforzare il suo potere locale, reclutare nuovi combattenti o influenzare le opinioni pubbliche degli stati occidentali e arabi. Non soltanto immagini di guerra ed esecuzioni sommarie, ma anche una propaganda costante per dimostrare di controllare il territorio ed essere in grado di provvedere ai bisogni dei cittadini. Continue reading

Twitter e jihad. La comunicazione dell’ISIS – L’ISIS si è dimostrata capace di un’efficace strategia di comunicazione, con cui ha saputo modulare la sua propaganda per raggiungere diversi obiettivi:diffondere il terrore in occidente e nei paesi arabi, convincere nuovi volontari a unirsi al jihad e consolidare il suo potere. Continue reading

04Mar/15

IS attacca dal mare? La minaccia “waterborne”: l’acqua come ambiente operativo di opportunità – by Emilio Palmieri

Sono recenti le indicazioni presenti sui media che riportano valutazioni da parte degli apparati di sicurezza nazionali circa la possibilità che strutture militanti attualmente operanti in Libia possano utilizzare il mare come piattaforma da cui lanciare attacchi. Il livello di confidenza attribuita all’informazione è stimata “media”, anche se il recente threat stream nei confronti dell’Italia impone un serio apprezzamento circa i  plausibili livelli di rischio che il Paese corre.La problematica operativa non è nuova: sin dagli anni ’80, infatti, il terrorismo marittimo è stato uno strumento utilizzato dai network in quanto ritenuto fattibile ed efficace per la conduzione di campagne aggressive. Continue reading

25Feb/15

L’Italia contro l’ISIS: fondamentale il ruolo della Tunisia e un cambio di approccio concettuale – by Claudio Bertolotti

Le ragioni della visita del ministro degli Affari Esteri Paolo Gentiloni a Tunisi.

Anche quest’anno l’Italia contribuisce con un proprio rappresentante all’iniziativa di difesa “5+5” presso il CEMRESEuro-Maghreb Center for Research and Strategic Studies con sede a Tunisi; un impegno importante, data la delicatezza dell’argomento in fase di discussione: la sicurezza dei confini degli stati partecipanti all’iniziativa – Italia, Francia, Spagna, Portogallo, Malta (per l’Europa) e Marocco, Mauritania, Algeria, Libia (assente al tavolo dei lavori) e Tunisia (per il nord Africa). Continue reading

19Feb/15

Terrorismo IS e Libia: un’analisi fra resilienza istituzionale e politica – by Barbara Lucini

Due informazioni importanti si aggiungono alla narrazione terroristica che, fra alti e bassi, copre o dovrebbe coprire larga parte dello spazio informativo a disposizione dei mass media.

La prima notizia: l’informazione pubblicata ieri dal Daily Telegraph e sue fonti, ovvero che “sui barconi provenienti dalla Libia e diretti sulle coste italiane del Mediterraneo ci sarebbero terroristi infiltrati per portare il caos nel Sud dell’Europa” (www.ansa.it) risulta a detta di esperti inattendibile. Continue reading

18Feb/15

“Libya: The Strategic Gateway for the Islamic State”: migranti e terroristi nei piani strategici di IS – by Marco Lombardi

Oggi i media fanno clamore, e i politici ci partecipano in ritardo, al documento di tale Arhim al-Libim intitolato: “Libya: The Strategic Gateway for the Islamic State”, pubblicato già il 23 gennaio 2015. Si ripetono le medesime cose pubblicate da IS nei sui Black Flags Books, sia quello di novembre sull’attacco a Roma (Black Flags from ROME) sia su quello più recente sulle intenzione del califfato per il 2015 (The Islamic State 2015). Forse la cosa più interessante è chiedersi perché l’agenda pubblica sia necessariamente determinata dall’agenda mediatica anche su questioni di sicurezza che, di per sé, preferiscono il silenzio e l’azione preventiva. Continue reading

17Feb/15

Guerra a Tripoli: attacco militare a IS in Libia? – by Marco Lombardi

Al tempo delle cosiddette Primavere Arabe avevamo cominciato a scrivere del Ring of Fire, definendo così l’area mediterranea che veniva descritta come un anello fiammeggiante di conflitto perdurante. A seguito di una missione in Libia nel 2013, dipingevamo uno scenario di frammentazione e dissoluzione statuale probabile, fenomeno che è poi stato accelerato dalla penetrazione del Califfato. Continue reading

16Feb/15

“Message signed with blood to the Nation of the Cross”: nuovo video IS dalla Libia – by Marco Lombardi

Domenica, 15 febbraio, subito dopo l’attacco a Copenhagen ecco lanciato il video  di 5 minuti di IS intitolato “A message signed with blood to the Nation of the Cross”. Sulla riva del mare (“the coast of Wilayat Tarabulus by the Mediterranean sea”), sfilano 21 cristiani copti nella divisa dei prigionieri di Guantanamo, ciascuno accompagnato da un boia in tuta nera. Verranno sgozzati col solito rituale mentre il mare si tinge di rosso. Continue reading

15Feb/15

Lars Vilks dopo Charlie Hebdo: la medesima storia, annunciata via Inspire, tramortisce Copenhagen – by Marco Lombardi

Dopo Charlie Hebdo ecco l’attacco a Copenhagen: la medesima storia. Il resoconto è sui giornali: una sparatoria con un morto e tre feriti durante un convegno organizzato in ricordo della strage al giornale satirico francese Charlie Hebdo a gennaio. Poche ore dopo una seconda sparatoria, nei pressi di una sinagoga nel centro della città, con un morto e due feriti. Continue reading