02Nov/10

Pacchi postali dallo Yemen – by Marco Lombardi

È da tempo che si parla dello Yemen come della nuova base “della base” (Al Qaeda). Ma sono storie vecchie – tuttora verificabili sul campo come ho avuto occasione di fare negli ultimi anni – che meritano una riflessione perché non meno attuali. Lo Yemen da sempre è la culla di Osama e i monti del nord sono il transito incontrollato di miliziani e armi a buon prezzo. La sua storia intreccia i percorsi di re e regine tra Africa e Arabia via Corno d’Africa (Somalia): anche adesso intrecci meno regali.

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08Set/10

Risuona nel mondo mediatico la dichiarazione di padre Terry Jones – di Marco Lombardi

Oggi, 8 settembre, risuona nel mondo mediatico la dichiarazione di padre Terry Jones, di una chiesa battista americana ( http://www.doveworld.org/ ) che, incurante degli appelli di diplomatici invita gli americani a “bruciare in piazza il Corano ” per onorare le vittime dell’11 settembre. Lui dice, lo farà. L’iniziativa è stata duramente condannata da Al-Azhar, la massima istituzione sunnita del Cairo, dalla Lega araba e dal Vaticano che definisce il “gesto di grave oltraggio”.

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05Set/10

Pakistan: l’immagine di una catastrofe – by Barbara Luicni

Le informazioni aggiornate sulla situazione delle alluvioni in Pakistan di questa estate del 2010 sono le seguenti: 18,6 milioni di persone colpite, morti ufficiali 1,677, abitazioni distrutte o danneggiate 1,25 milioni.
Questa catastrofe è ancora una volta, l’occasione per riflettere circa quanto accaduto di peculiare nella gestione della crisi, in particolare quattro questioni.

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29Lug/10

Il pericolo dei civili armati da Petraeus – by Claudio Bertolotti

Fonte: Afghanistan: Sguardi e analisi (http://claudio-bertolotti.blogspot.com)

La counterinsurgency avviata dal generale McChrystal, poi ereditata dal successore Petraeus e volta a ridurre la dispersione militare sul terreno per concentrarsi sui centri abitati di medio-alta intensità, ha di fatto contribuito a rendere le aree eriferiche più sicure per i taliban, e i gruppi di opposizione in genere che vi operano, con la collaborazione, volontaria o imposta, delle popolazioni locali.

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22Lug/10

Italy and Greece: “una faccia una razza” also in terror – by Maria Alvanou

Italy and Greece are neighbour countries with strong cultural ties for thousands of years. It seems like the bonds between Italy and Greece may be expanding also in terrorism. Recently the terror campaign that is troubling Greece struck the heart of the State. A bomb that arrived to the building of the Ministry of Citizen’s Protection (Former Ministry of Public Order) addressed personally to the minister himself, exploded killing a high rank Police Officer. The victim was going through the minister’s mail for control[1]. The responsibility for this attack has been claimed by a new group, though the authorities express doubts about the originality of this claim[2].

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02Mag/10

Times Square, NYC: attentato fallito – by Marco Lombardi

Il 30 dicembre 2009 a  New York vicino a Times Square c’era già stato un allarme un falso allarme bomba per “un furgone sospetto senza targa e con i vetri coperti da teli, parcheggiato a Times Square tra la 42esima strada e Broadway, ha gettato per qualche ora la città nel caos ma all’interno del veicolo sono state trovati solo alcuni cartelloni di agenzie di sicurezza inesistenti.

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22Apr/10

Domestic terrorism in Greece: comments on the recent police antiterrorism operation – by Maria Alvanou

On April 11, the Greek Police after a long period of intense research proceeded on the arrests of 6 individuals, connecting them with the “Revolutionary Fight”, the most dangerous and active – along with “Sechta” – terrorist organisation in the country. Day after day new evidence comes up and discoveries about weaponry, explosives and hiding places. The criminal charges that the suspects face are very serious, yet it is too soon to evaluate properly the whole police operation.  While the Greek Police has surely proved to be productive and alert, the juridical research and the court hearing process will decide upon the guilt or not of the suspect and their connection to the “Revolutionary Fight”, or any other terrorist group. Still, there are very interesting points that one can comment at this present stage.

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13Apr/10

Emergency in arresto – by Marco Lombardi

La faccenda dei tre medici italiani di Emergency arrestati dopo la perquisizione all’ospedale di Lashkar Gah continua, giustamente, a far discutere: ne sono coinvolti tre cittadini italiani. Noi dell’Università Cattolica, che in Afghanistan ci siamo andati con una certa frequenza negli ultimi mesi per le attività di cooperazione con il Ministero della Difesa, abbiamo potuto sperimentare qualche relazione diretta con la complessa realtà di quel Paese, alla quale il caso in questione bene si uniforma.

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21Mar/10

Itamar case: beyond terrorism – by Maria Alvanou

The debate “is it freedom-fighting or is it terrorism?” is well standing, even after 9/11, the London and Madrid bombings. There are still those who try to distinguish whether a violent activity against civilians can be considered legitimate as means of struggle or it is unacceptable terror in order to coerce governments to give in to demands. And of course the actors behind even of the crudest violence deny the words “terrorism” and “terrorists” that express pejorative notions and label them as the “bad guys”.

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5 agosto 2009 – La cooperazione tra le università italiane e quelle afghane potrebbe avviarsi a breve: con questo scopo ha visitato in questi giorni l’Afghanistan Marco Lombardi, docente di Lettere e Filosofia dell’Università cattolica del Sacro Cuore, su richiesta del ministero dell’Educazione di Kabul. Supportato dal Comando della missione Nato ‘Isaf’, il professor Lombardi ha effettuato la sua visita con l’esplicito intento di realizzare progetti di sviluppo in ambito educativo, patrocinati dall’Università italiana, che in tempi brevi potrebbero portare alla prima cooperazione interuniversitaria tra i due paesi. In particolare, si studia la fattibilità di corsi di formazione per giovani ricercatori afghani in Italia, e a Kabul con il contributo di nostri docenti, nella fattispecie per quanto riguarda l’Università di Herat. Nel suo giro consultivo Lombardi, tra gli altri, ha incontrato alcune personalità locali, tra cui il ministro dell’Educazione Wardak e il vice ministro Baburi . L’Ambasciata italiana lo ha quindi ringraziato per la partecipazione, che “ha dato ulteriore prestigio alla presenza italiana in Afghanistan”. Lo rende noto l’Ansa.